QUATTRO CAROGNE A MALOPASSO!
QUATTRO CAROGNE A MALOPASSO!!
QUATTRO CAROGNE A MALOPASSO!!!
Che altro aggiungere?

Prima di tutto, i doverosi ringraziamenti ai frequentatori di Filmbrutti.com, truth about enzyte ed in particolare a Zedoneterror per il reperimento (da estendersi allo sconosciuto eroe che materialmente ha recuperato il dvd direttamente dal regista) e Raminchia per la distribuzione.
Il thread ufficiale lo trovate qui.

Per chi non avesse capito di cosa si parla, si tratta della versione integrale ed ufficiale dello spaghetti-western su cui il grande Vito Colomba improvvisava le sue leggendarie "lezioni di regia" riprese da Mai dire TV.
Ebbene sì: non si tratta di una raccolta di lezioni, ma siamo di fronte al film vero e proprio, fatto e finito.
Presentato da "Gli Amici del Cinema" (chissà dove erano i proverbiali "Amici degli Amici", nel frattempo...) e candidamente prodotto "con mezzi di fortuna" ed attori non esattamente professionisti, il risultato finale è qualcosa che resterà nelle vostre pupille per tutta l'eternità.

Bill Nelson torna dopo dieci anni al suo paese (indovinate un po': Malopasso, che pare trovarsi in provincia di Trapani), dove era talmente popolare che nessuno si ricorda di lui; lo sceriffo lo avverte con il ragguardevole tatto siculo del fatto che i suoi genitori sono morti tempo addietro per mano di alcune Carogne® al soldo dell'empio Paker (o Parker, a vostra scelta). Inutile dire che lo sceriffo si è guardato bene dal fare indagini, perché in fondo in fondo è affezionato alla sua vecchia pellaccia; Bill - che, quando se ne ricorda e riesce a smettere di ridere, fa anche una faccia adeguatamente sofferente per la dipartita dei sui vecchi - stabilisce di non aver davvero di meglio da fare che cercare vendetta.
Brutta bestia, la disoccupazione.
Uno sperone lo metterà sulle tracce di quelle che a dar retta al titolo (cosa che chiunque sia avvezzo al trash si guarda bene dal fare ) avrebbero dovuto essere Quattro Carogne®, ma che in realtà si rivelerà essere un vero e proprio distributore automatico di malvagi (e/o malconsigliati): per quanti ne ammazzi, continuano a saltarne fuori altri (fine metafora del fatto che l'odio genera solo altro odio o semplice disprezzo per la sceneggiatura? )
Ligio ai canoni dello spaghetti-western, non mancheranno le sparatorie, gli occhi dolci alla figlia dello sceriffo, il saloon, il giudice, il prete e pure tanta critica sociale.

Ma non si creda che tutto segua i binari già tracciati da centinaia di altre pellicole: il finale - che non svelo - è infatti quanto di più spiazzante ed anti-catartico si possa concepire. Oltre al fatto che il pistolotto conclusivo è scritto in un italiano a dir poco improbabile.
Quattro Carogne a Malopasso vuole infatti essere una sfacciata metafora della mafia e della collusione tra potere ed istituzioni (pro o contro non son sicuro d'averlo capito, ma insomma... ) e - mi viene da pensare rileggendo la scrollata finale - anche un duro attacco alla punteggiatura, vera tiranna del nostro secolo!

Diretto alla "ECCELLENTE la prima", con attori tutti da vedere ed in ambientazioni ricreate ad arte (vuole la leggenda che il saloon sia stato realizzato in casa del regista, che poi ha lasciato tutto inalterato), ciò che più traumatizza sono i numerosi dialoghi tragi-comici in un siculo-italiano di rara espressività (nel senso che raramente risultano espressivi e/o comprensibili).

Non posso davvero elencare tutti i momenti trash, ma tenete d'occhio gli impianti elettrici, gli ondulati sul soffitto, gli elicotteri e le auto in sottofondo e... ok, tutto.
Un film fortemente voluto dal regista e dalla troupe, che non ringrazieremo mai abbastanza per aver donato al mondo una tale perla, vero santo graal degli amanti del trash home-made italico.

Voto: SENZA VOTO! I voti sono per sciocchezze come WALL-E! Come si può dare un voto all'AMORE?!?!
Comunque, nel dubbio: Trashometro® 10/10: (in realtà è un fuori scala).
Tags: western, spaghetti-western, azione, cavallo, Malopasso, Quattro Carogne a Malopasso, Trapani, Bill Nelson, Paker, Vito Colomba, Mai dire TV, lezioni di regia, trash, siciliano, mafia, metafora, potere, sceriffo, sparatoria, vino, alcool, morte, figlia, fuga, inseguimento, mandria, vendetta, padre, madre, genitori, ritorno, tomba, cimitero, calesse, presa diretta, buona la prima, morte dell'arte.

scritto il 11/02/2008 01:47:00 PM

Email this • Subscribe to this feed • Save to del.icio.us • Digg This! • Stumble It!
scrivi un commento a questo articolo.


tropic thunder

Non avevo grandissima fiducia in Tropic Thunder, non fosse altro perché conosco pochissimo Ben Stiller e temevo fosse una delle solite parodie facilotte. Devo invece calarmi il cappello di fronte al tizio che ha scritto e diretto uno dei migliori film comici degli ultimi anni.

Storia di una troupe disastrata che sta cercando di girare un film tratto da un noto romanzo di guerra e che si ritroverà presto nei guai a causa dell'eccessivo lassismo sul set e delle troppe prime donne. Il povero regista si vedrà forzato dal produttore a terminare la pellicola in maniera rude: i protagonisti verranno lasciati soli nella giungla, mentre vengono ripresi da telecamere nascoste.

Grondante citazioni cinematografiche, il film si regge meravigliosamente sulle spalle di ottimi attori: bravi Ben Stiller e Jack Black, stupefacenti Robert Downey Jr. e Tom Cruise; non mancano anche piccoli camei di altri grandi (Nick Nolte su tutti).

Quello che davvero colpisce è il fatto che non solo riesce a far ridere (in larga parte a far sbellicare, a dire il vero), ma ha pure dei signori dialoghi ed una eccellente sceneggiatura.

Voto: 8. Bello davvero.
Tags: commedia, comico, guerra, azione, avventura, droga, film, set, esplosivo, monco, arti, esplosione, effetti speciali, elicottero, torura, giungla, parodia, nero, panda, ostaggio, militare, libro, tivo, guerriglieri, truffa, tradimento, agente, produttore, parodia, rpg, Hollywood, attore.

scritto il 10/30/2008 10:11:00 PM

Email this • Subscribe to this feed • Save to del.icio.us • Digg This! • Stumble It!
scrivi un commento a questo articolo.


wall-e

WALL·E è la perfezione fatta cinema. Punto.
Andate a vederlo. SU-BI-TO.

Ultimamente la Pixar mi aveva fatto temere d'aver intrapreso un nuovo corso un po' banale e sempliciotto (vedi Ratatouille e Cars, che pure - chiariamo - non erano brutti film in sé), sotto l'ombrello di una Disney in cronica crisi di idee.
Personalmente, consideravo Gli Incredibili il loro punto più alto (sì, anche più di capolavori come Finding Nemo e Toy Story 2), per la complessità della trama e la maturità dei temi affrontati.
Non lo pensavo superabile, specie viste le ultime produzioni, ma mi devo ricredere: come film WALL-E è meglio degli Incredibili (forse persino molto meglio); non che abbia molto senso fare simili paragoni essendo estremamente diversi come stile e genere, e forse Gli Incredibili resta il film che mi riguarderò più volentieri, ma santi numi: se non si fosse capito, WALL-E è uno dei migliori film di tutti i tempi.

La trama (ma perché leggerla? Tanto DOVETE vederlo ): la Terra è al collasso per l'eccesso di rifiuti, unica - pigra - soluzione trovata è il partire su una flotta di astronavi extra-lusso per una crociera di cinque anni, mentre sul pianeta una torma di WALL-E (piccoli compattatori di rifiuti cingolati) ripulisce il mondo.
Settecento anni dopo la crociera è ancora in corso, e nessuno si preoccupa minimamente di ritornare indietro, troppo impegnati a godersi le comodità di un mondo popolato da robot apparentemente al proprio servizio.
Sulla Terra il piano è fallito, ed un unico WALL-E resta ancora in funzione; nei secoli ha imparato ad auto-ripararsi, e la costante esposizione agli oggetti umani (soprattutto una consunta videocassetta di Hello, Dolly!) lo ha portato a sviluppare una malinconica solitudine.
L'arrivo di una sonda inviata alla ricerca di segni che il pianeta è di nuovo abitabile, spezzerà la sua monotona routine.

Solitudine, sentimenti e voglia di (e difficoltà a) relazionarsi, WALL-E è una storia d'amore.
Poi... siete di quelli che vogliono a tutti i costi trovare in tutto un messaggio socialmente edificante, che altrimenti Non È Una Cosa Seria®? Prego, accomodatevi: messaggio ambientalista, critica all'eccesso di consumismo, inaridimento dei rapporti umani e necessità di autodeterminazione. Tutto quel che volete e di cui va di moda chiacchierare e dichiararsi paladini, e anche di più (impegnandosi un po', qualcosa contro la guerra in Iraq uno allenato lo trova di sicuro). E non lo dico per dare un contentino: tutte queste cose ci sono e sono importanti e bene evidenti nell'economia del film, che però resta una storia d'amore. Una delle più belle mai raccontate, per la precisione.

Sceneggiatura a dir poco coraggiosa (il film è in larga parte muto), regia superba ed impeccabile, tutto concorre alla creazione di un capolavoro in cui non sposterei una virgola; sono bellissimi perfino i titoli di coda e l'intricatissima società robotica che popola l'astronave.
Oh, e per inciso: si ride anche parecchio, nel caso a qualcuno fosse venuto il dubbio.

Dell'aspetto tecnico inutile anche parlarne: la Pixar sposta di nuovo l'asticella in una gara che da quando è stata fondata è solo contro se stessa.